L’idrosadenite suppurativa (HS) è una patologia infiammatoria cronica della pelle, che coinvolge primariamente l’unità pilosebacea e si manifesta clinicamente a partire dalla pubertà con lesioni infiammatorie dolorose, quali noduli, ascessi e tragitti fistolosi.
Le opzioni terapeutiche attualmente disponibili per i pazienti affetti da idrosadenite suppurativa da moderata a grave sono scarse, comprendono molteplici terapie topiche e sistemiche, prevalentemente antibiotici, farmaci biologici e procedure chirurgiche.

Adalimumab è l’unico agente biologico approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per il trattamento dell’HS. Adalimumab è un anticorpo monoclonale umano ricombinante diretto contro il Tumor Necrosis Factor (TNF)- α ed è approvato per il trattamento dell’idrosadenite suppurativa attiva di grado da moderato a severo negli adulti e negli adolescenti a partire dall’età di 12 anni in seguito al fallimento o un’inadeguata risposta alla terapia sistemica convenzionale.

Recentemente, secukinumab è stato approvato dalla European Medicines Agency (EMA) per il trattamento dei pazienti adulti affetti da HS moderata e severa in seguito al fallimento o un’inadeguata risposta alla terapia sistemica convenzionale, e sarà prossimamente disponibile per la prescrizione da parte dei medici dermatologi. Secukinumab è un anticorpo monoclonale umano ricombinante che agisce bloccando l’Interleuchina (IL)-17A, una molecola pro-infiammatoria coinvolta nell’HS. La dose raccomandata di secukinumab per gli adulti con HS moderata e severa è di 300 mg, da somministrare inizialmente con cinque dosi settimanali di carico, seguite da una dose ogni quattro settimane. Questa terapia rappresenta un’opzione promettente per i pazienti che non hanno risposto in modo adeguato alle terapie convenzionali.

Si è cercato di valutare l’efficacia del secukinumab nei pazienti con idrosadenite suppurativa da moderata a grave in due studi clinici randomizzati. La percentuale di pazienti che hanno ottenuto una riduzione di almeno il 50% del numero di noduli infiammatori e di ascessi con secukinumab rispetto al placebo negli studi clinici (41% e 43% rispettivamente) è promettente e suggerisce un’efficacia significativa del farmaco in questa popolazione di pazienti.

L’approvazione di secukinumab come trattamento per l’HS moderata e severa offrirà ai medici dermatologi un’opzione terapeutica aggiuntiva per gestire questa condizione cronica e invalidante, soprattutto nei casi in cui altri trattamenti non hanno portato ai risultati desiderati.
Ulteriori studi e l’esperienza clinica a lungo termine potrebbero fornire informazioni più dettagliate sull’efficacia e sulla sicurezza di secukinumab nel trattamento dell’HS, contribuendo così a migliorare la gestione di questa patologia per i pazienti affetti